Prostata ed alimentazione
La cura dell’Iperplasia prostatica benigna non può prescindere da una terapia farmacologica definita con lo specialista, ma per quanto riguarda la componente infiammatoria un ruolo fondamentale è svolto anche dall’alimentazione, in particolare da alcuni alimenti tampone che possono aiutare e lenire gli stati infiammatori e a non favorire l’aumento del giro vita e della glicemia.
Occorre innanzitutto impostare una dieta che preveda un giusto rapporto fra Omega-3 e Omega-6, la riduzione degli zuccheri, dei grassi totali, degli acidi grassi saturi e polinsaturi.
Sono indicati, perché ricchi di Omega-3 e con effetto antinfiammatorio, il pesce (pesce azzurro, olio di pesce e crostacei), la crema di riso integrale, l’olio extravergine di oliva e di riso; fra le verdure le carote, la zucca, le zucchine, il cavolo, il finocchio, la cicoria, le rape e le radici in genere. Fra la frutta scegliere di preferenza mele o pere cotte non zuccherate.
Vitamina A(carote, albicocche, spinaci, broccoli, pomodori), Vitamina C (ribes, kiwi agrumi, fragole, cavolfiori, peperoni), Vitamina E (olio d’oliva, oli vegetali, germe di grano),Licopene (pomodori rossi), Selenio (carne, noci, tuorlo d’uovo), Zinco (carni rosse, noci, fegato), Manganese (cereali integrali, tè nero, verdure a foglie verdi).
Tutti gli alimenti elencati presentano spiccate proprieta’ antiossidanti per cui aiutano a ridurre l’infiammazione sul basso tratto urinario (prostata e vescica).
Sarebbe meglio, invece, limitare (o evitare) i cibi contenenti gli Omega-6 perché agiscono come co-fattori negli stati infiammatori della prostata: fra questi le carni fresche e conservate, i salumi e gli insaccati, le uova, i fritti, i dolci e le bevande zuccherate, i formaggi grassi e le farine raffinate. Bisogna evitare soprattutto quei cibi che venivano considerati afrodisiaci e che in realtà infiammano semplicemente l’area. Dunque, moderazione nel consumo di peperoncino, birra, insaccati, spezie, pepe, grassi saturi (che provengono da carni rosse cotte alla griglia, formaggi e fritti), superalcolici, caffè e crostacei, specie per chi già soffre di frequenti irritazioni alla prostata.
La corretta alimentazione è un punto di partenza fondamentale anche per la regolarità della funzione intestinale: sia la stipsi cronica che la diarrea devono essere evitate perché possono irritare la ghiandola.
È opportuno, poi, bere almeno due litri di acqua al giorno a piccoli sorsi e frequentemente nell’arco delle 24 ore. Per ridurre il peso specifico delle urine ed evitare le infezioni urinarie, che sono molto frequenti nel paziente prostatico, bere almeno 2 litri di acqua oligominerale, a piccoli sorsi, frequentemente nel corso della giornata. E’ però indicato ridurre l’introito di liquidi 2-3 ore prima di coricarsi, onde evitare di alzarsi di notte per urinare a causa di un’aumentata diuresi.
Praticare attività fisica regolarmente è un toccasana, così come l’attività sessuale, che non solo non è nociva, ma se praticata con regolarità ha sicuramente effetti benefici.
MODERARE L’USO DEI MEZZI A DUE RUOTE (moto, scooter, bicicletta, cyclette) I microtraumi perineali possono essere responsabili di processi infiammatori prostatici. L’impiego di selle imbottite è in grado solo parzialmente di ridurre tali fenomeni.